Dopo l'avvento di Avatar la parola "tredddì" è sulla bocca di tutti. E già al cinema può essere una minaccia da non sottovalutare, perchè se la pellicola non è concepita ma adattata alla tridimensionalità ci si perde tutto ciò che non è in primopiano.Ma è sul futuro dei videogiochi che il dibattito si infiamma.
Ricordo che i primi occhiali 3D abbinati a un gioco risalgono ai tempi del Nes con titoli come Orb 3D e Rad Racer, e se da allora non se n'è più fatto niente un motivo ci sarà.
Affermazione del tutto anacronistica, visto che è propio di questi giorni l'annuncio di Mister Shigeru Miyamoto dell'imminente presentazione all'E3 di Los Angeles (dal 15 al 17 Giugno) del Nintendo 3DS, nuova console portatile che, secondo alcuni rumors, utilizzerà la tecnologia Parallax Barrier degli schermi Sharp. Quindi grande realismo e niente fastidiosi occhialini.Ma occhiali o non occhiali non è questa la questione: se propio 3D deve essere, la soluzione più umana sarebbe senza ombra di dubbio il 3D "al contrario" dell'Head Tracking di johnny Lee, che trasforma lo schermo in una sorta di finestra su un'altro mondo. Niente roba che viene fuori ma un'incredibile sensazione di profondità. Molto meno invasivo, meno alienante e sopratutto meno stressante per gli occhi. Ma anche molto più costoso della classica stereoscopia, e di certo non applicabile ad un piccolo lcd.
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